Un testo latino inedito

Presentiamo qui un testo anonimo latino finora inedito, che appare ispirato da una favola di Fedro (I 5).

Il testo, tratto dalla recente edizione critica del filologo tedesco Otto Perotten Vierundsechzig (“Phaedrianae fabulae novissimae”, Romae 2022), presenta purtroppo diverse incertezze, variamente integrate da altri studiosi di diversa scuola filologica (come dimostra il successivo apparato critico).

Soprattutto il v. 3, illeggibile nel codice, viene variamente integrato: alla lezione prescelta dall’editore (“impatientes iniuriae”) si contrappone però la proposta illuminante della Serrakkionen (“impatientes iustitiae”), che potrebbe eliminare la possibile “crux desperationis” (anche se la “desperatio” di questi tempi dilaga).

La traduzione italiana che segue è di Calendo De Renzis, la cui versione tuttavia è contestata da molti altri interpreti (soprattutto al v. 3, viste le pregresse simpatie filologiche del De Renzis).

DE CLAUDA SOCIETATE

«Numquam est fidelis cum potente sociĕtas.

Testatur haec fabella propositum meum.

Salvini et Berlusca <impatientes iniuriae>

socii fuēre cum Georgiā in electionibus.

Hi cum cepissent Italiam,                              5

sic est locuta – partibus factis – Georgia:           

“Ego primam tollo, nomĭnor quoniam Georgia;

secundam, quia sum fortis, tribuetis mihi;

tum, quia plus valeo, me sequetur tertia;

malo afficietur, si quis quartam tetigĕrit”. 10

Sic totam praedam sola Melonia abstŭlit».            

UN’ALLEANZA ZOPPICANTE

«Mai è affidabile l’alleanza con un potente.

Questa favoletta dimostra la mia tesi.

Salvini e il Berlusca <incapaci di sopportare l’ingiustizia>

furono alleati con Giorgia alle elezioni.

Dopo che costoro conquistarono l’Italia,  5

così parlò Giorgia dopo aver fatto la spartizione:     

“Io mi piglio la prima, perché mi chiamo Giorgia;

la seconda, dato che sono forte, la darete a me;

poi, perché valgo di più, mi seguirà la terza parte;

mal gliene incoglierà a qualcuno, se toccherà la quarta”. 10

Così la sola Melonità si portò via l’intera preda»        

APPARATO CRITICO ESSENZIALE (come avviene di consueto nelle edizioni critiche, prima è indicato il testo adottato con l’indicazione dei codici che lo riportano, poi sono presentate le possibili varianti testuali tratte da altri codici).

v. 3: impatientes iniuriae codd. Destrorsus Berolinensis 1933 et Dellutrensis Diabolicus 1994 – impatientes iustitiae Serrakkionen correxit (traduzione Fratojannus: “incapaci di sopportare la giustizia”)

v. 4: Georgiā codd. FDI – Letthā cod. Sinistrorsus Somniator (sed infeliciter parum cohaerens videtur)

v. 5: Italiam codd. Berlusconianus Vetustissimus et Salvinianus Ecclesiasticus – nihil, cod. Sinistrorsus Illusorius

v. 8: fortis cod. Eufemisticus Melonianus Callĭdus – lictoria cod. Mussolinianus Secretus 2243

v. 10: quartam codd. FDI – senatum cod. Arcorensis Vetustissimus

v. 11: Melonia cod. Manganellus 22 – Cucumis cod. Dissacratorius – improbitas (correxit Dimaius Gelatajus, Phaedri fabulam imitatus).

Sul significato della favoletta, l’editore Vierundsechzig non si sbilancia più di tanto (a scanso di siluri accademici post 25 settembre).

Piuttosto tendenziosa appare la valutazione del Lollobrigiden, che scorge nel testo la “constatazione di una realtà di fatto ormai ineluttabile”, mentre secondo il Bettinen l’autore (forse un progressista sfiduciato) esternerebbe qui una non troppo velata opposizione contro il regime assolutista che, a suo parere, si starebbe prefigurando nel suo contesto storico.

Per eventuali approfondimenti, rimandiamo comunque al dotto commento di Ullrich von Dragen (Philologische Überlegungen zur italienischen Selbstverletzung bei den vorgezogenen politischen Wahlen, ed. Minestronen, Rom 2022), specialmente alle pagg. 1922-2022.

Di Mario Pintacuda

Nato a Genova il 2 marzo 1954. Ha frequentato il Liceo classico "Andrea D'Oria" e si è laureato in Lettere classiche con 110/110 e lode all'Università di Genova. Ha insegnato nei Licei dal 1979 al 2019. Ha pubblicato numerosi testi scolastici, adottati in tutto il territorio nazionale; svolge attività critica e saggistica. E' sposato con Silvana Ponte e ha un figlio, Andrea, nato a Palermo nel 2005.

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