Alcuni giorni fa la via Brunetto Latini, a 500 metri dalla centralissima piazza Politeama, arteria importante perché unica strada che conduce al Tribunale, è stata finalmente riasfaltata. I lavori erano previsti (come da segnalazione) dall’11 al 15 e, benché iniziati in ritardo (ma non sottilizziamo…), si sono conclusi felicemente eliminando buche, fossi e avvallamenti e restaurando perfettamente il manto stradale.
Tutto bene, si dirà; finalmente una buona notizia.
C’è però qualcosa che stride, in questo quadro idilliaco.
Anzitutto, come si vede dalle foto che ho scattato poco fa, è rimasto sul marciapiede il WC provvisorio installato, come da regolamento, per gli operai; i pedoni (che qui a Palermo sono sempre ospiti sgraditi e scoccianti) devono scendere dal marciapiede e aggirarlo.
Inoltre è rimasto il segnale, collocato nel bel mezzo della strada a pochi passi dal trafficatissimo incrocio con via Dante, che annuncia trionfalmente: “Inizio per lavori di rifacimento del manto stradale – ambo i lati – dal [sic!] 11/07/24 al 15/07/24”.
Il segnale, come documentano le foto, costringe i veicoli a prendere la curva “alla larga” e accentua le difficoltà dei pedoni, anzi degli scocciatori, che – all’abituale difficoltà di dover attraversare la strada guardandosi alle spalle (!!!) dalle auto che salgono da via Dante – devono ora aggiungere lo slalom causato dal segnale.
Inoltre (ma figuriamoci se è il caso di parlarne…) nessuno, dopo il 15, ha pensato a ripristinare la segnaletica a terra: strisce pedonali e strisce blu del parcheggio .
Così è, se vi pare.
Figuriamoci se qualcuno bada a togliere i cartelli a fine lavori.
Figuriamoci se qualcuno ha fretta e urgenza di completare il lavoro svolto.
Queste cose non interessano a nessuno, non sono notate da nessuno (tranne qualche vecchio “camurrusu” come me), non meravigliano nessuno.