Merci

Potrebbe essere l’uovo di Colombo.

A Parigi, nelle stazioni della metropolitana (in genere abbastanza pulite nonostante il numero impressionante di persone che quotidianamente le attraversano) sono frequenti i cestini per la raccolta dei rifiuti.

Ebbene, come si vede dalla mia foto scattata tre giorni fa, su ogni cestino si legge la scritta “Merci”, cioè “grazie”.

Inevitabilmente ho formulato un’ipotesi: se a Palermo si scrivesse “grazie” sui cestini delle immondizie, anzitutto li si renderebbe più visibili (anche a quelli che non li vedono mai e preferiscono buttare le cartacce per terra); inoltre, si potrebbero indurre i cittadini a fare, per una forma di cortesia ricambiata, quello che non farebbero mai per senso civico.

Infatti, se si portano le cose sul personale, qui si ottiene sempre qualcosa: se si comanda a un palermitano di fare una cosa (e non si ha la forza e l’autorità per ottenere che la faccia) i risultati sono nulli; ma se quella cosa viene chiesta come favore personale e/o come dimostrazione di disponibilità e generosità d’animo, forse si può ottenere il risultato sperato.

Giriamo dunque al sindaco la proposta, non senza il timore però che a un eventuale “GRAZIE” stampato sui cestini di Palermo possa corrispondere un ironico “PREGO, NON C’È DI CHE” seguito dal consueto lancio della cartaccia per terra…

Di Mario Pintacuda

Nato a Genova il 2 marzo 1954. Ha frequentato il Liceo classico "Andrea D'Oria" e si è laureato in Lettere classiche con 110/110 e lode all'Università di Genova. Ha insegnato nei Licei dal 1979 al 2019. Ha pubblicato numerosi testi scolastici, adottati in tutto il territorio nazionale; svolge attività critica e saggistica. E' sposato con Silvana Ponte e ha un figlio, Andrea, nato a Palermo nel 2005.

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