Consulenza medico-climatica

Il termometro del Grande Malato segna, in questo momento (ore 14 del 18 agosto 2022), al centro di Palermo, 39°4.

L’umidità, sotto l’effetto del ghibli sahariano, è crollata al 20%.

La minima della notte è stata di 30°3.

Che fare?

Dare al Malato una Tachipirina per fargli scendere il febbrone?

Iniziare con un antibiotico ad ampio spettro? (lo spettro di Draghi, di Conte 1 e 2, di Gentiloni, Renzi e Letta, tanto per citare i più recenti fantasmi?).

Fargli fare un tampone, in caso di covid meteorologico?

O aspettare ancora, come sempre, che passi anche questa ennesima ondata di calore provocata dal crudele anticiclone africano comunque soprannominato (Lucifero, Caronte, Apocalisse 4800 e via terrorizzando)?

Domani sarà meglio, ma sarà peggio: sei-sette gradi in meno e molta umidità in più.

O forse si dovrebbe portare il Malato altrove in zone meno maledette dalla sorte? Ma non nel Nord e Centro Italia, in questo momento devastati da trombe d’aria, nubifragi e allagamenti; e neanche a Parigi e Londra, sferzate da piogge alluvionali.

La verità è che occorrerebbe al più presto, tutti, firmare in massa la petizione di Green&Blue su www.change.org, che è preceduta da una lettera aperta degli scienziati del clima alla politica italiana: “Nel Mediterraneo e in Italia, […] si hanno già chiare evidenze di aumenti di ondate di calore e siccità, di ritiro dei ghiacciai alpini, di aumento delle ondate di calore marine e, in parte, di aumento degli eventi estremi di precipitazione. In questo contesto, ci appare urgente porre questo problema in cima all’agenda politica. E oggi, l’avvicinamento alle prossime elezioni diventa l’occasione per farlo concretamente. Chiediamo dunque con forza ai partiti politici di considerare la lotta alla crisi climatica come la base necessaria per ottenere uno sviluppo equo e sostenibile negli anni a venire; questo dato di realtà risulta oggi imprescindibile, se vogliono davvero proporre una loro visione futura della società con delle possibilità di successo”.

In altre parole: si dovrebbe votare solamente per chi mette nel suo programma un serio progetto ambientalista, che miri a “elaborare soluzioni e azioni concrete che siano scientificamente fondate, praticabili ed efficaci” e per evitare un ulteriore aggravamento della situazione climatica nel nostro Paese.

Questo dovrebbe essere il vero “credo” di un cittadino responsabile (non quello blasfemo di chi “crede” in tante belle cose, tranne che nella restituzione dei 49 milioni di euro rubati ai cittadini).

Nel frattempo, provo a dare al Malato la Tachipirina; gli tocco la fronte: scotta.

Si gira e si rigira nello scomodo letto triangolare siculo.

Niente paura, però: non durerà.

Cosa di tre-quattro mesi al massimo può essere.

Incendi stanotte a Pantelleria

P.S.: Quale partito sta mettendo nel suo programma di allettanti promesse elettorali la promessa di una lotta seria, dura, effettiva ed efficace contro i criminali piromani che continuano ad agire indisturbati devastando il nostro sempre più scarso patrimonio forestale? Chi sta organizzando metodi di prevenzione e repressione di questi delitti (ancora negati ipocritamente con la formula dell’incendio “presumibilmente doloso”)? Chi prevede, per un piromane (alias criminale mafioso) colto in flagrante o comunque riconosciuto tale, pene detentive senza sconti per almeno trent’anni di galera? Attendiamo notizie, mentre tutto intorno brucia, come all’inferno.

Di Mario Pintacuda

Nato a Genova il 2 marzo 1954. Ha frequentato il Liceo classico "Andrea D'Oria" e si è laureato in Lettere classiche con 110/110 e lode all'Università di Genova. Ha insegnato nei Licei dal 1979 al 2019. Ha pubblicato numerosi testi scolastici, adottati in tutto il territorio nazionale; svolge attività critica e saggistica. E' sposato con Silvana Ponte e ha un figlio, Andrea, nato a Palermo nel 2005.

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