Non so perché; e in effetti non è che sia molto logico.
Fatto sta che da sempre, il 1° settembre di ogni anno, ripenso al film “Torna a settembre” (“Come September”) diretto nel 1961 da Robert Mulligan e interpretato da Rock Hudson, Gina Lollobrigida e Sandra Dee.
La storia è molto semplice: un ricchissimo scapolo americano, Robert L. Talbot, torna ogni anno a settembre nella sua villa di Santa Margherita Ligure per le vacanze. Questa volta però a sorpresa arriva prima del previsto e scopre che il suo maggiordomo Maurice usa la villa come un albergo (dal nome “La Dolce Vista”) durante la sua assenza. In quel momento sono ospiti dell’hotel sei giovani ragazze americane con la loro accompagnatrice (Mrs. Margaret); l’indomani per di più arrivano altri quattro ragazzi americani che avevano prenotato il soggiorno.
Robert vorrebbe cacciare via gli intrusi, anche perché attende la sua amante italiana, Lisa Bellini; ma le cose si complicano e il padrone di casa si dovrà barcamenare fra i giovani ospiti del suo “albergo”, cercando anzi di smorzarne “paternamente” i bollori e accompagnandoli ovunque – soprattutto dopo che l’istitutrice delle ragazze si infortuna e finisce in ospedale – per evitare eventi “incresciosi”. Quanto a Lisa, ha una relazione segreta con un inglese di nome Spencer, ritenuto dapprima più affidabile di Robert, ma finirà per innamorarsi sul serio di quest’ultimo.
La critica è stata sempre molto severa con questo film; per Mereghetti si tratta di “una commedia senza mordente, vero passo falso per il regista, coinvolto in un’operazione dell’Universal per utilizzare capitali congelati in Italia”; inoltre “la sceneggiatura ondeggia tra la commedia degli equivoci e quella sentimentale e nemmeno Gina Lollobrigida spesso in négligé riesce a infondere un po’ di erotismo in un Rock Hudson che fa solo sfoggio di vestaglie”.
La cornice, per di più, è fastidiosamente moralistica; si salvano solo i paesaggi del Bel Paese, vivacizzati da un luminoso Technicolor. Per di più, come annota Mereghetti, “nel concitato finale, dove i maschi inseguono le donne in viaggio verso Roma, la difficoltà dei personaggi americani di farsi capire dagli italiani costringe il doppiaggio a reintrodurre alcune incongrue battute in inglese” (!).
Nel cast hanno delle piccole parti alcuni caratteristi famosi come Pietro De Vico (nel ruolo di un carabiniere) e Milena Vukotic (nella parte di una cameriera).
Una curiosità: la “prima” del film (23 luglio 1961) inaugurò il servizio di film a bordo dei voli Twa.
Di un film così esile e sicuramente dimenticabile, dunque, perché fare ancora menzione?
Per quel titolo. Perché tutto “torna a settembre”, che si può proprio definire “il mese del ritorno”: ritorno a scuola anzitutto, per migliaia di famiglie (per me, da oltre sessant’anni: prima come alunno, poi come docente, ora come genitore di un futuro maturando); poi ritorno al ritmo quotidiano dopo la pausa estiva, con le consuete note dolenti settembrine: il lamentato “caro-libri” scolastico (ovviamente non lamentandosi invece dei prezzi di diari, zaini, astucci e altri budget rigorosamente “firmati”, ritenuti sacrosanti e ineludibili); l’aumento delle bollette (aggravato dalla crisi energetica, di cui anzi non si sono ancora visti e sentiti tutti i gravi imminenti effetti) e dei prezzi al consumo (anche dei beni più essenziali); il dissesto ecologico e climatico; e via di questo passo, aggiungendoci però quest’anno il conto alla rovescia per l’anacronistico appuntamento elettorale settembrino.
Che resta, dunque, se non augurare a tutti un buon “ritorno” al tran-tran di ogni settembre? Magari con una speranza: che ci tocchi almeno una minima parte dell’ingenuo “lieto fine” di quel vecchio film hollywoodiano.