A proposito di risparmio energetico…

In via Principe di Scordia, a Palermo, alle 10 di questa mattina, come dimostrano le foto che allego, l’illuminazione pubblica era ancora in funzione, nonostante sulla città dardeggiasse già il sole isolano con la sua solita luce accecante.

In un periodo in cui ci si invita al risparmio energetico (utilizzare lampadine a basso consumo, non usare contemporaneamente più elettrodomestici, sfruttare al meglio la luce naturale, fare la doccia invece del bagno, gestire meglio il frigorifero, limitare l’uso dei condizionatori e prossimamente del riscaldamento, ridurre l’uso del forno e del ferro da stiro e chi meno ne ha più ne risparmi), è per lo meno strano che il Comune di Palermo dia il cattivo esempio sprecando energia a vanvera.

Parallelamente, non posso non rilevare come invece, con l’accorciarsi delle giornate, la sera dopo le 19,30 su Palermo cali un’oscurità compatta, profonda, cupa, mal combattuta da flebili lampioni disposti troppo in alto, su un lato solo della carreggiata e spesso fuori uso (o per guasti non riparati per mesi o per le pietrate ricevute da impuniti vandali devastatori).

Il buio fitto è rischiarato solo dalle vetrine dei negozi (finché non chiudono giornalmente o – causa crisi – definitivamente), oppure da qualche falò improvvisato per eliminare i cumuli di rifiuti (attuando così il termovalorizzatore dei poveri).

Meglio illuminate sono solo alcune zone pedonali (grazie anche ai locali che in esse si trovano) e alcune suggestive viuzze del centro storico, con lampioni “all’antica” che diffondono una calda luce arancione. Ma si tratta di una piccola parte della città, che invece per la maggior parte è abituata da sempre all’oscurità, un’oscurità reale e metaforica che sembra condannata a sussistere senza che nessun sussulto “illuminista” venga a rischiararla.

Sicuramente Amg Energia Spa, che – come si legge nel suo sito – “gestisce gli impianti di pubblica illuminazione della città di Palermo, ne esegue la manutenzione ordinaria e la manutenzione programmata e preventiva” e “mette a disposizione della città una consolidata capacità di progettazione, installazione e gestione di impianti tecnologicamente avanzati” provvederà a eliminare queste situazioni paradossali di spreco di energia.

Non resta che rimanere in fiduciosa (?) attesa.

Καὶ ἠγάπησαν οἱ ἄνθρωποι µᾶλλον τὸ σκότος ἢ τὸ φῶς

«E gli uomini amarono le tenebre più della luce» (Giovanni, III, 19)

Di Mario Pintacuda

Nato a Genova il 2 marzo 1954. Ha frequentato il Liceo classico "Andrea D'Oria" e si è laureato in Lettere classiche con 110/110 e lode all'Università di Genova. Ha insegnato nei Licei dal 1979 al 2019. Ha pubblicato numerosi testi scolastici, adottati in tutto il territorio nazionale; svolge attività critica e saggistica. E' sposato con Silvana Ponte e ha un figlio, Andrea, nato a Palermo nel 2005.

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