Litania ai Santi della Fornilia (affinché cessi l’asfissiante ondata di calore)

San Totò di Bagheria,

questo caldo manda via!

San Tommaso di Mistretta,

questa afa è una disdetta!

San Gerlando di Baucina,

troppo l’Africa è vicina!

Deh, ricacciala tu indietro

con l’aiuto di san Pietro!

San Filippo di Ciminna

deh, tu donami una pinna

perché ormai soltanto un pesce

a sfuggire al caldo riesce!

San Fofò di Monreale

allontana questo male!

San Gegè di Fulgatore,

dammi un condizionatore!

San Nicola di Ragusa,

la Fornilia è tutta fusa:

deh, congelala all’istante

col tuo soffio rinfrescante!

San Cocò di Corleone,

stronca questo solleone!

San Nicola di Pozzallo,

sblocca questo orrendo stallo,

muta i venti, cambia il clima,

torni tutto come prima!

San Nenè di Misterbianco,

di sto caldo sono stanco!

San Fefè di Aci Catena,

vento e gelo, deh, scatena!

Santa Chiara di Scordia,

manda un po’ di fresco a mia!

Santa Brigida di Tusa,

io t’invoco e chiedo scusa!

San Cocò di Favignana,

la calura tu allontana

già da questa settimana!

Santa Bea di Custonaci,

spegni, o pia, siffatta brace!

San Turiddu di Partanna,

a noi fresco e gioia manda!

San Liborio di Bompietro,

che Caronte vada indietro!

Santa Chicca di Salemi,

questo caldo rende scemi!

San Carmelo di Segesta,

fa che l’afa qui non resti!

San Teodoro di Capaci,

spegni tutte le fornaci!

San Virticchio di Torretta,

manda il fresco, dammi retta!

San Procopio di Godrano,

manda il fresco ai monti e al piano!

San Pinocchio di Trabia,

fa’ che il caldo vada via!

Santa Nunzia di Lercara,

la frescura a noi è assai cara!

Santo Nofrio di Altofonte,

scenda il freddo giù dal monte!

San Pancrazio di Scillato,

manda a noi l’acqua gelata!

Sant’Andrea di Castelbuono,

deh, mi appronta un bello cono!

Santa Rita di Gratteri,

caccia il caldo via dai piedi!

Santa Paola di Contessa,

la Fornilia è cotta e lessa!

Santi tutti, aìta aìta!

Questa terra abbrustolita

or v’invoca disperata!

Vada al diavolo Caronte,

torni presso il Flegetonte!

A noi miseri mandate

tramontana e maestrale,

cessi questo abietto male

e ritorni almen normale

questo caldo allucinante

diventato permanente.

Santi tutti, a voi aspettiamo:

se no, in Svezia noi migriamo.

N.B.: fino a tutto martedì 25 p.v. la denominazione della Sicilia è stata mutata in “Fornilia”.

Di Mario Pintacuda

Nato a Genova il 2 marzo 1954. Ha frequentato il Liceo classico "Andrea D'Oria" e si è laureato in Lettere classiche con 110/110 e lode all'Università di Genova. Ha insegnato nei Licei dal 1979 al 2019. Ha pubblicato numerosi testi scolastici, adottati in tutto il territorio nazionale; svolge attività critica e saggistica. E' sposato con Silvana Ponte e ha un figlio, Andrea, nato a Palermo nel 2005.

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