Il terzo capitolo del “Gattopardo” di Tomasi di Lampedusa è ambientato nell’ottobre 1860 ed inizia con un’introduzione meteorologica: «La pioggia era venuta, la pioggia era andata via; ed il sole era risalito sul trono come un re assoluto che, allontanato per una settimana dalle barricate dei sudditi, ritorna a regnare iracondo ma raffrenato da carte costituzionali. Il calore ristorava senza ardere, la luce era autoritaria ma lasciava sopravvivere i colori, e dalla terra rispuntavano trifogli e mentucce cautelose, sui volti diffidenti speranze».
Sotto questo sole “costituzionale”, riportato a più miti propositi, il principe di Salina passa «lunghe ore a caccia, dall’alba al pomeriggio» in buona compagnia («insieme a Teresina ed Arguto, cani, e a don Ciccio Tumeo, seguace»).

Oggi, 19 novembre 2023, con un buon mese di ritardo rispetto ai bei tempi del “Gattopardo”, anche il nostro sole siciliano del Terzo Millennio è stato finalmente costretto a firmare la costituzione; stamattina alle 7 il termometro segnava 14° e il sole dardeggiava senza bruciare.
Ce n’è voluto!
Sono passati più di sei mesi da quando si era registrata a quest’ora una simile temperatura; in proposito viene in mente un altro passo “meteoropatico” di Tomasi: «questo clima che c’infligge sei mesi di febbre a quaranta gradi; li conti, Chevalley, li conti: Maggio, Giugno, Luglio, Agosto, Settembre, Ottobre; sei volte trenta giorni di sole a strapiombo sulle teste; questa nostra estate lunga e tetra quanto l’inverno russo e contro la quale si lotta con minor successo; Lei non lo sa ancora, ma da noi si può dire che nevica fuoco, come sulle città maledette della Bibbia».

Il bello è che noi siciliani, abbrutiti da questi sei mesi di calore infinito, appena la temperatura scende sotto i 20° tremiamo dal freddo, tiriamo fuori dagli armadi maglioni da sci e piumini, rimpiangiamo (dopo poche ore!) le spiagge assolate e cominciamo il conto alla rovescia in attesa della prossima immancabile ondata africana. In realtà, ho qui usato la prima plurale per pura cortesia, dato che – per dirla tutta – io non aspettavo altro e sono felice di vivere, finalmente, sotto i dardi clementi del sole “costituzionale”.
Del resto, coi tempi che corrono, è cosa rassicurante e sicuramente positiva che almeno questo tipo di Costituzione sia rispettato.
Buona domenica a tutti, maratoneti e non, dalla “costituzionalissima” Palermo!