Esattamente 65 anni fa, giovedì 18 dicembre 1958, mio padre (verosimilmente come regalo di Natale per la famiglia) acquistò il nostro primo televisore; annotò scrupolosamente questa data “storica” in una sua agendina sopravvissuta ai decenni.
Io avevo allora quattro anni e mezzo.
Per noi fu una vera svolta epocale, condivisa in quel momento da moltissime famiglie del nostro Paese, che ormai si era lasciato alle spalle i tristi ricordi della guerra ed era alle soglie del grande boom economico.
Prima di allora, era solo la radio a fare compagnia nelle serate familiari: allego una foto scattata il 2 marzo 1956, giorno del mio secondo compleanno, in cui per l’appunto armeggio con la monumentale radio di casa, che due anni dopo sarà stata assai invidiosa del successo del suo più giovane e intrigante cugino, il televisore.
La prima foto del nostro televisore, che risale al 26 dicembre 1958, mostra mia madre intenta a decorare il nuovo elettrodomestico con una specie di piantina ornamentale.
L’altra foto che allego, nella quale ci sono io (misteriosamente in pompa magna, con giacca e cravatta), risale al maggio 1962 e mostra il televisore ormai montato su un carrello a ruote, con un piccolo ripiano di vetro in basso in cui tenevamo una copia del “Radiocorriere TV” per conoscere i (pochi) programmi del giorno.
Non esisteva ancora il telecomando, anche perché nel 1958 c’era soltanto il programma Nazionale; il secondo programma iniziò le trasmissioni il 4 novembre 1961.
Per tutta la mattinata non c’erano trasmissioni e sullo schermo campeggiava il monoscopio del programma nazionale RAI, antenato di Rai Uno; l’immagine era accompagnata da un tono continuo, che negli ultimi minuti prima dell’inizio dei programmi veniva sostituito da alcune musichette.
Funzione precipua del monoscopio era quella di regolare in modo ottimale (si fa per dire) luminosità, contrasto e sintonia, verificando anche la corretta ricezione delle immagini. In realtà però c’erano quasi sempre problemi: le trasmissioni (ovviamente in bianco e nero) erano spesso di cattiva qualità e a volte occorreva un bello schiaffone sul televisore per richiamarlo all’ordine e farlo funzionare più dignitosamente.
Oggi l’immagine di quella N napoleonica che riempie quell’arcaico schermo televisivo fa sorridere; ma per noi bambini, che vivevamo il “miracolo” della televisione in casa, anche quell’immagine fissa suggeriva sogni, apriva mondi, suscitava curiosità. Tanto più perché il primo programma della giornata (immancabilmente preceduto dal monoscopio e poi dalla sigla d’inizio delle trasmissioni, accompagnata dalla musica del “Guglielmo Tell” di Rossini) era “La TV dei ragazzi”, che iniziava alle 17: e l’attesa di quei magici momenti di cartoni animati, film, documentari e varietà ci rendeva piacevole anche il pedaggio da pagare a quell’immobile e antipatico monoscopio.
Mi piace immaginare che 65 anni fa, a quest’ora, dopo la consegna del nuovo magico scatolone dai poteri prodigiosi ancora tutti da scoprire, io lo contemplassi incuriosito e affascinato. E – anche se non ne ho più il ricordo – suppongo che mio padre (che alle novità tecnologiche era da sempre interessatissimo) fosse non meno eccitato e intento ad esplorare tutte le (allora limitatissime) risorse del nuovo televisore.
Quel giorno lo stato africano del Niger divenne indipendente e da Cape Canaveral fu lanciato dagli USA il primo satellite per telecomunicazioni; inoltre, a San Siro (chissà perché di giovedì) si giocò Inter-Juventus per la 11a giornata di Serie A: vinsero i bianconeri per 3-1 con goal di Charles, Nicolè e Sivori (per l’Inter segnò il momentaneo 1-1 Bicicli). Probabilmente il primo Telegiornale seguito dalla nostra famiglia riferì proprio queste notizie.
Grazie alle indicazioni del gentilissimo signor Claudio Boccardi, ho avuto modo di consultare i programmi televisivi di quel giorno “storico” nel sito del “Radiocorriere TV”: di mattina, eccezionalmente, dalle 9,25 alle 11,30 c’era stato un collegamento con il Vaticano per il concistoro; dalle 14 alle 15,10 era stata trasmessa “Telescuola – Corso di avviamento professionale”; dalle 17 alle 18 andò in onda “Zurlì, mago del giovedì” con Cino Tortorella.
In serata i programmi furono: “La TV degli agricoltori” (ore 20), “Telegiornale” (ore 20,30), “Carosello” (ore 20,50), il leggendario quiz “Lascia o raddoppia?” con Mike Bongiorno (ore 21), il popolarissimo “Perry Como show” con la sigla “Magic moments” (ore 22), una rubrica di caccia e pesca (!) intitolata “In bocca al lupo” con Walter Marcheselli (ore 22,40) e infine alle 23,10 il Telegiornale (non ancora abbreviato in “TG”) della notte.
Sicuramente i miei avranno seguito “Lascia o raddoppia?”; io invece, verosimilmente, ero già stato mandato a letto dopo “Carosello”…
Buongiorno, la leggo sempre con molto piacere e condivido con lei, essendo quasi suo coetaneo, la polvere magica del ricordo. Per trovare i programmi tv di quel memorabile giorno le suggerisco di consultare:
Radiocorriere. Teche. Rai. It
Tanti saluti
Claudio Boccardi
Grazie per il consiglio e per la sua attenzione.
Cordiali saluti
MP
E stato bello rivire le sue immagini anche perché anch’io sono del 58
Mi ha fatto tornare indietro nel tempo con grande piacere