Nell’edizione palermitana di “Repubblica” oggi si legge: «Il piano di interforze per il Capodanno con Elodie prevede la presenza di oltre 500 uomini e donne impegnati a presidiare le vie di accesso al grande evento. Il palco è stato già allestito in piazza Ruggero Settimo, davanti al Politeama, ove è stato smontato anzitempo il grande albero di Natale».
In effetti, l’albero di Natale a piazza Politeama non era affatto “grande” (come dimostra la foto qui sopra, da me scattata lo scorso 16 dicembre); tuttavia era il simbolo, normale per questo periodo, che troneggia in tutte le piazze d’Italia: ad esempio, ho visto di recente il bellissimo albero installato in piazza Duomo a Milano, alto ben 28 metri contro i 13 del povero alberello palermitano.
Quest’ultimo, peraltro, era nato dichiaratamente all’insegna del risparmio: come si leggeva il 6 dicembre scorso su Palermo Today, «realizzato grazie al contributo di Amg, l’abete alto 13 metri è adornato da un boschetto di altri trenta piccoli alberelli che ne delimitano l’area, circa 100 metri quadrati per un’installazione che prevede un addobbo che conta ben oltre 15 mila lucine a led, aspetto inderogabile perché permetterà di risparmiare ben il 50 per cento di emissione di anidride carbonica e del costo dell’energia».
A questo punto al Comune di Palermo avranno pensato: perché non aumentare il risparmio smontando anzitempo il misero albero? Detto fatto: Natale è stato frettolosamente archiviato, l’albero è stato smantellato ieri pomeriggio e cittadini e turisti possono ora godersi la vista del ben più imponente palco metallico di venti metri (che fra l’altro copre la vista del teatro Politeama).
Non si può avere tutto dalla vita: se tutta Italia, proprio tutta, ha nella piazza principale il proprio albero di Natale fino all’Epifania, qui non si bada a certe ostentazioni esteriori e si mira al sodo.
Del resto il gioco valeva la candela: come si legge sul “Giornale di Sicilia”, «saranno poco meno di diecimila i fortunati che potranno assistere all’interno del grande rettangolo formato dalle piazze Ruggero Settimo e Castelnuovo agli eventi e al concerto di Elodie, che si esibirà dopo la festa della mezzanotte». E questi “fortunati”, sicuramente, ben poco avrebbero badato all’alberello “scunchiutu” che era stato allestito dal Comune, intenti invece a gustarsi la “performance” della brava artista romana. Mistero è, semmai, come facciano in altre città a conciliare la presenza degli alberi di Natale nelle piazze principali con le manifestazioni che vi si svolgono.
Il giorno di Capodanno, quando presumibilmente sarà smontato anche il grande palco del concerto, piazza Politeama resterà spoglia, vuota, orfana sia del frettoloso Natale sia dell’affollato San Silvestro, restituita alla quotidiana normalità anche se circondata (nelle strade vicine) da sfavillanti luci natalizie.
A questo punto si potrebbe ipotizzare di eliminare prematuramente anche queste testarde e plateali illuminazioni: la Befana è abituata al buio e non dovrebbe lamentarsi più di tanto.