Stamattina era in corso la potatura degli alberi nei pressi del Teatro Massimo. Da alcune settimane nelle strade del centro di Palermo è entrato in fase operativa il piano di potatura ordinaria e di interventi straordinari per la salvaguardia del verde; tale piano era stato deciso con una delibera del marzo scorso, che prevedeva il reperimento di circa 200.000 euro dal Fondo di riserva.
Come dichiaravano il 14 marzo su Palermo Today il sindaco Roberto Lagalla e l’assessore al Verde Pietro Alongi, “la somma servirà per potenziare il servizio di potature in città, affidando i fondi a ditte esterne specializzate e contando di far partire le attività entro Pasqua. Stiamo, inoltre, elaborando un accordo per la firma di un protocollo di intesa con il dipartimento regionale dello Sviluppo rurale, finalizzato a una collaborazione per la manutenzione del verde urbano e per un lavoro sinergico di potatura ordinaria“.
Nel mese scorso la potatura più illustre è stata quella dell’albero Falcone, su cui si è intervenuti prima delle celebrazioni del 23 maggio: “le maestranze del Verde del Comune hanno portato avanti l’opera di potatura supervisionata dall’agronomo Claudio Benanti” (“Giornale di Sicilia” 16/5/2024).
Inutile dire che la potatura di alberi e piante, che finalmente si sta realizzando, giunge dopo molte proteste e molti solleciti da parte dei cittadini, che segnalavano spesso il pericolo (concretizzatosi purtroppo più volte) che qualche ramo si potesse spezzare causando danni a cose e persone; inoltre nelle piazze e nei viali alberati il fogliame arrivava ormai in molti casi ai primi piani dei palazzi.
A complicare la situazione era la sistematica e consueta mancanza di raccordo con gli operatori ecologici (che non a caso non si chiamano più “spazzini”), per cui le foglie morte restavano spesso a terra a tempo indeterminato trasformando strade e marciapiedi in succursali delle foreste amazzoniche.
Nell’agosto 2023 l’allora assessore al Verde Urbano Andrea Mineo aveva dichiarato che negli ultimi dodici mesi erano stati effettuati circa duemila interventi, dando priorità alle emergenze; ora si doveva passare alla manutenzione ordinaria calendarizzando gli interventi sui 72.000 alberi palermitani, i quali (erano parole sue) “vanno curati con costanza“. Ma proprio questa costanza non poté poi garantire l’assessore Mineo (meloniano), essendo stato poi sostituito a novembre dal forzista Pietro Alongi.
Insomma: traversie politiche, tempi tecnici per il reperimento dei fondi, intoppi burocratici, priorità da stabilire e interventi impellenti (per non parlare dell’atavico menefreghismo locale di fronte a cose che non appassionano più di tanto) hanno provocato un netto ritardo nelle operazioni di potatura, la quale (come si è detto) sta entrando nel vivo proprio in concomitanza con l’arrivo del caldo estivo.
Meglio tardi che mai, non c’è dubbio; ma francamente è fastidioso che si elimini la salutare ombra degli alberi proprio ora che servirebbe per assicurare un po’ di frescura (ieri c’erano 33° all’ombra in città).
Non solo: il calendario degli interventi è spesso confuso e contraddittorio; per fare un esempio nell’alberata via Sammartino, a pochi passi da piazza Politeama, è già avvenuto un intervento di potatura (radicale) sul lato destro, mentre il lato di sinistra attende tempi migliori; il bello è che giorni fa erano comparsi dei segnali stradali “volanti” che intimavano di non parcheggiare; ma la successiva sparizione dei cartelli ha confermato la validità del canone palermitano secondo il quale “scripta non manent” e soprattutto “non valent”.
Pazienza: l’importante, si dirà, è che per il bene del verde pubblico la potatura sia una buona volta realizzata, sia pure “a com’è gghiè” (cioè “come viene viene”); se poi non riusciremo a trovare più un po’ d’ombra per tutta l’estate, ce ne faremo una ragione. Ci siamo abituati, a farci una ragione di tutto…
P.S.: Un doveroso aggiornamento. Oggi (10 giugno) sono rispuntati i segnali di divieto di sosta nella suddetta corsia di sinistra di via Sammartino; vi si legge che, dal 10 al 14, si rischia la rimozione obbligatoria delle auto per potatura alberi. Ovviamente nessuno ha creduto alla minaccia, le auto sono regolarmente parcheggiate e di potatori nemmeno l’ombra. Ah già, avevamo detto che l’ombra non c’è più…