Palermo senza i Palermitani: in giro con la Red Bull

PALERMO SENZA I PALERMITANI: IN GIRO CON LA RED BULL

Su Youtube (https://www.youtube.com/watch?v=T8Yxjf5hv-E) è stato caricato pochi giorni fa il video che mostra la Red Bull del pilota olandese Max Verstappen in giro per una Palermo deserta, anzi resa deserta dalle draconiane chiusure del traffico imposte dalla giunta comunale, soprattutto il 21 giugno.

Ne parlava così Marco Gullà in un articolo sul “Giornale di Sicilia” del 22 giugno intitolato “Palermo paralizzata dal traffico: tappeto di auto per le strade del centro”: «C’è l’auto di formula uno della Red Bull al Foro Italico e il traffico a Palermo impazzisce. Lunghissime code si sono formate in via Roma, nella zona di piazza Indipendenza, tutto bloccato lungo le strade che costeggiano il mare. L’esibizione dell’auto della Formula uno che da alcuni giorni scorrazza in città per realizzare uno spot promozionale ha fatto saltare i nervi degli automobilisti, già messi a dura prova da alcuni giorni per il restringimento sul ponte Oreto e sul ponte Corleone. Tantissimi sono arrivati in ritardo al lavoro bloccati nel traffico per percorrere pochi chilometri. […] L’asse centrale dalla stazione in via Cavour a doppia corsia non è riuscita a contenere la mole di traffico che si riversa quotidianamente nella strada da via Messina Marine alla Cala».

Ne erano derivate aspre polemiche politiche: la consigliera comunale Marianna Caronia aveva chiesto la testa del sindaco Leoluca Orlando e dell’assessore al traffico Giusto Catania e aveva dichiarato: «Come ampiamente prevedibile, stamattina mezza città è letteralmente paralizzata, con decine di migliaia di persone bloccate nelle loro auto sotto il sole cocente. La folle e scriteriata decisione di chiudere il Foro Italico in un giorno lavorativo non poteva avere che questa conseguenza, ma ovviamente l’assessore Catania non si pone i problemi dei cittadini normali, chiuso nella sua ignoranza e arroganza». Catania aveva replicato così: «Il traffico è la conseguenza di una scelta turistica».

Ora si vedono i frutti di quella “scelta turistica”: il video, caricato il giorno 8, ha avuto finora ben 1.196.323 visualizzazioni, compresa la mia. Nel sito si legge la seguente presentazione: “Max Verstappen guida la sua monoposto per le strade di Palermo in un viaggio mai visto prima. La F1 RB7 attraversa i luoghi più iconici del capoluogo siciliano: dal mercato di Ballarò, fino alla spiaggia di Mondello. Alla fine raggiunge il team Red Bull Racing Honda che la porterà al Gran Premio d’Italia su un mezzo davvero inaspettato”.

Ho visto attentamente il video, realizzato in un impeccabile 4 K. Eccone l’articolazione.

All’inizio la Red Bull è parcheggiata accanto al mercato popolare di Ballarò: le prime immagini presentano i richiami (le “abbanniate”) dei venditori, i clienti e i turisti che si aggirano fra le bancarelle. Il pilota olandese sale in auto, in contatto radio con il suo staff.

Avvia il motore e inizia il viaggio, che si svolge in una Palermo deserta peggio che ai tempi del Covid: una Palermo “depalermitanizzata”, privata dei suoi abitanti, spettrale e bellissima; e si potrebbe filosofeggiare amaramente (per rendere Palermo bella occorre togliere di mezzo i suoi abitanti?).

La macchina sfreccia rombando da Palazzo Reale e dalla cattedrale (dove un matrimonio in corso viene interrotto dal boato del bolide).

La voce in radio dice al pilota: “OK Max, ti stai avvicinando al centro. Cerca di non farti notare troppo”; risposta: “Farò del mio meglio, ragazzi”. E infatti Verstappen non si fa notare, anche perché – tranne qualche sparuta persona che lo osserva sfrecciare – non c’è nessuno.

In quel momento, i Palermitani erano in coda, sotto il sole cocente, paralizzati in un ingorgo allucinante, impediti di arrivare al lavoro, di correre in ospedale, di svolgere le loro normali attività.

Ma questo non conta; conta invece il fatto che ai Quattro Canti il pilota venga accolto da una pioggia di splendidi fiori rossi, lanciati dai balconi dei Quattro Canti da parte di bellissime fanciulle in costume tradizionale siciliano (quello comunemente indossato oggi dalle ragazze palermitane, penseranno…; così come penseranno che le fanciulle locali passino il tempo a scagliare fiori rossi dai balconi). Max non resiste e si mette a roteare con l’auto ai Quattro Canti, in mezzo ai fiori rossi, mentre lo speaker lo chiama alla radio preoccupato (“Max! Max!”); infine il pilota riparte scusandosi (“Scusate, non ho resistito”).

La corsa riprende attraverso un Corso Vittorio spopolato e un Foro Italico sgombro di ogni tipo di veicolo (c’è solo un carretto che vende spremute che rischia di arrestare la corsa della Red Bull).

Il percorso continua: a un certo punto Max, sorpreso, dice: “Sono in una foresta; è ancora la strada giusta?”.

Una foresta a Palermo? Pluviale no, equatoriale potrebbe essere (viste le temperature di quest’anno): insomma, dove siamo? Alla Favorita!!!

Infatti il bolide vola verso Mondello (lo fanno capire le immagini di ragazze in bikini sotto la doccia, di bagnanti sparuti spuntati come zombie chissà da dove, di un venditore di meloni bianchi, di pescatori). Infine, rispondendo al richiamo “box box box” Verstappen esce dal veicolo, che viene caricato su una barca. Infine il naviglio si allontana mentre compare la scritta: “Ciao Palermo, Monza is calling”.

Entusiastici i commenti dei “visualizzatori” di Youtube; ne cito alcuni: “Viene la pelle d’oca a vedere Palermo, connubio di città d’arte e tecnologia estrema F1. Straordinario” / Ma che figata e che bella la MIA Palermo! La prossima volta però fatemi fare una comparsa / Such a beautiful city/ COMPLIMENTONI😍 Avete fatto un regalo bellissimo a tutti noi palermitani con questo video! / This is a masterpiece 😍 / Que coisa mais linda. Que produção incrivel 👏🏻👏🏻👏🏻 / Redbull and Max have given Palermo a best ad for tourism. Tourists will flock to Palermo now. 😀 / Immensamente PALERMO, che splendore, che arte, che colori, che musica, che armoniosità, che monumenti! / We can never thank you enough.. You have shown our beautiful city in a way we never imagined”.

E via di questo passo… C’è da immaginarsi la gioia orgogliosa del sindaco Orlando per il successo dell’iniziativa, per il ritorno d’immagine, per la promozione turistica della città.

C’è qualche voce dissonante, ovviamente, come questa recensione: “Le scenette alla pizza, pasta e mandolino con italiani che urlano al mercato, cibo ovunque e passanti impressionati dal rombo di una Red Bull nel centro della città. Le musiche che vanno da uno stereotipo all’altro, arrivando fino al culmine con una cantante lirica che accompagna in slow motion la monoposto impegnata in un donuts nel centro di una piazza palermitana, con petali di fiori lanciati dal cielo e stacchi improvvisi su fichi tagliati in due e donne che ballano per strada con vestiti tipici. Questa è la storia della Sicilia, la storia di Palermo, e un motivo di grande orgoglio e rispetto della tradizione per il nostro paese, certamente, ma è anche la rappresentazione più semplice dei luoghi comuni di chi guarda l’Italia con gli occhi di uno straniero. Come una vecchia pubblicità di Dolce & Gabbana, o una scena tratta da Mangia Prega Ama”.

Ma che contano queste polemicucce di fronte alla risonanza mondiale dell’evento?

E poco importa anche la polemica, scoppiata dopo le riprese, sui soli 182 euro versati per l’utilizzo del suolo pubblico, nonostante le riprese del video abbiano paralizzato l’intera città per tutta la giornata. Quisquilie. La cosa importante era promuovere Palermo; se poi, per celebrare Palermo si sono dovuti vessare e cancellare i suoi scomodi abitanti, poco male.

E del resto, era concepibile un video in cui la Red Bull venisse fermata nella sua corsa folle da una delle innumerevoli discariche abusive di “munnizza” della città?

Venite a Palermo!

Fiori rossi, ragazze splendide, folklore, sole, pulizia, solitudine.

E se poi si rivelasse tutto un sogno, sarà bello averlo sognato.

Di Mario Pintacuda

Nato a Genova il 2 marzo 1954. Ha frequentato il Liceo classico "Andrea D'Oria" e si è laureato in Lettere classiche con 110/110 e lode all'Università di Genova. Ha insegnato nei Licei dal 1979 al 2019. Ha pubblicato numerosi testi scolastici, adottati in tutto il territorio nazionale; svolge attività critica e saggistica. E' sposato con Silvana Ponte e ha un figlio, Andrea, nato a Palermo nel 2005.

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