Trapani inesistente (almeno per il “Giornale di Sicilia”)

Ieri mattina Trapani è stata sommersa da una “bomba d’acqua”: la pioggia ha messo in ginocchio la città e solo per miracolo non ci sono state vittime.

Come riferiva ieri l’agenzia ANSA, «Situazione difficile a Trapani dopo le intense piogge che sono cadute la notte scorsa. Molte strade e piazze sono allagate e diverse abitazioni al piano terra, negozi e uffici sono stati invasi dall’acqua. Maggiormente colpite le zone di via Virgilio, piazza Martiri d’Ungheria e la zona industriale dove molte auto sono rimaste in panne semisommerse dall’acqua. Il sindaco Giacomo Tranchida ha disposto la chiusura di uffici e luoghi pubblici. Anche a Erice strade allagate e crolli di muretti vicino alla scuola Pascoli. Il sindaco Daniela Toscano ha chiuso le scuole e invitato i cittadini a non uscire di casa fino alla fine dell’emergenza».

Oggi, doverosamente, l’edizione palermitana di “Repubblica” dedica un’intera pagina alla disastrosa alluvione a Trapani; vi si legge, tra l’altro: «La conta dei danni è drammatica a Trapani, dove una violenta pioggia ha trasformato ieri mattina la città in un fiume in piena. La catastrofe su via Giovan Battista Fardella, la principale arteria della città e cuore delle attività commerciali, sulle traverse limitrofe, ma anche su via Virgilio, via Libica, via Marsala, via Conte Agostino Pepoli fino ad arrivare al centro storico, si è abbattuta intorno alle 5,30. L’allerta gialla era stata diramata il giorno prima, ma adesso le polemiche si tingono di rosso tra chi dice che non ci si è preparati in tempo per le prime piogge e chi sostiene che i tombini non hanno smaltito l’acqua perché otturati dalla spazzatura. Il sindaco Giacomo Tranchida ha chiesto alla Regione Siciliana di dichiarare lo stato di emergenza per calamità naturale. [… ] A pagare il prezzo più alto sono i commercianti e i titolari di bar e cinema, con danni che si aggirano tra i venti e cinquanta mila euro a testa. Una via Fardella surreale, interdetta al traffico, con attività invase dall’acqua per oltre mezzo metro, con manichini abbattuti, con merce galleggiante dentro i negozi. Portoni delle abitazioni e porte di ingresso dei negozi divelte dalla pressione dell’acqua. Danni anche all’interno delle abitazioni al piano terra, dove gli abitanti hanno dovuto lottare contro l’acqua. Per ore i commercianti sono stati davanti agli ingressi dei loro negozi, increduli e sconvolti. […] Polemiche anche [per?] l’assenza, l’intera mattinata, dei soccorsi. I vigili del fuoco, con rinforzi dalla provincia di Trapani, da Agrigento e da Palermo, sono stati impegnati in un centinaio di interventi».

In barca per le vie della città! – Trapani 26.09.2022

Ora, di fronte a un evento sicuramente grave, che solo per caso non si è trasformato in tragedia, meraviglia il fatto che il “Giornale di Sicilia – edizione Palermo” di oggi non ritenga di dedicare nessun articolo all’evento.

Incredulo, ho sfogliato avanti e indietro il quotidiano (inevitabilmente dedicato quasi per intero ai risultati elettorali): ho trovato l’unico riferimento all’alluvione trapanese a pag. 19 in un articoletto intitolato “Allerta maltempo in tutta Italia”, che inizia così: «ROMA [!!] – A Trapani strade e piazze allagate, molte abitazioni al piano terra, negozi, uffici, cinema invasi dall’acqua e l’invito alla cittadinanza a rimanere a casa. In Sicilia situazione critica anche ad Erice e Palermo»; dopo di che, si passa a parlare del maltempo in varie altre regioni; e – per dirla con Camilleri – ti saluto e sono.

Il quotidiano palermitano non manca però di dedicare l’intera pag. 22 al resoconto di un nubifragio (per fortuna meno disastroso) abbattutosi su Palermo ieri mattina, che ha provocato i (normalissimi e immancabili) allagamenti nelle solite zone della città, con conseguenti ingorghi («clacson a tutto spiano, automobilisti inferociti»).

Ora, vero è che sul sito internet del “Giornale di Sicilia” (sotto il link https://trapani.gds.it) si trova un resoconto del disastro di Trapani; e sicuramente l’edizione cartacea trapanese del quotidiano oggi non mancherà di dare notizie sull’accaduto. Ma francamente resta incomprensibile perché il direttore del giornale, Marco Romano, non abbia ritenuto di dare adeguato spazio anche nell’edizione palermitana alla notizia dell’alluvione che ha colpito una città siciliana (fra l’altro la più vicina a Palermo).

Forse ormai chi (come me) spera di trovare tutte le principali notizie sugli arcaici quotidiani di carta è fuori dal mondo, anacronistico e obsoleto; ma resta il fatto che, se si dirige il principale quotidiano dell’isola, si dovrebbe cercare di dare il giusto rilievo agli eventi più significativi che avvengono in Sicilia, non dimenticando mai il sacrosanto diritto dei lettori a un’informazione adeguata.

Di Mario Pintacuda

Nato a Genova il 2 marzo 1954. Ha frequentato il Liceo classico "Andrea D'Oria" e si è laureato in Lettere classiche con 110/110 e lode all'Università di Genova. Ha insegnato nei Licei dal 1979 al 2019. Ha pubblicato numerosi testi scolastici, adottati in tutto il territorio nazionale; svolge attività critica e saggistica. E' sposato con Silvana Ponte e ha un figlio, Andrea, nato a Palermo nel 2005.

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