Confusione comunicativa sulla terza dose per gli adolescenti

Secondo l’agenzia ANSA, una circolare del Ministero della Salute comunica che la terza dose o dose booster sarà estesa ai giovani tra i 16-17 anni e gli adolescenti fragili tra i 12-15: “le dosi potranno essere somministrate a partire dal 27 dicembre”.

La circolare è firmata da Gianni Rezza, con una nota allegata sottoscritta anche da Franco Locatelli (il che fa già presupporre qualche problema di chiarezza comunicativa), Silvio Brusaferro e Nicola Magrini; contestualmente si dà l’avvio alla terza dose a 4 mesi.

Sembrerebbe chiarissimo.

Eppure, basta fare un giro sui siti dei principali quotidiani nazionali per confondersi le idee.

Sito de “Il giorno”: “La terza dose del vaccino anti Covid sarà estesa ai giovani tra i 16 e 17 anni e agli adolescenti fragili nella fascia 12-15 anni.  È quanto prevede la circolare del ministero della Salute dopo che la Commissione tecnico scientifica dell’Aifa ha dato parere positivo. Le dosi potranno essere somministrate a partire dal 27 gennaio. Aifa si pronuncerà invece sull’utilizzo per tutti gli adolescenti tra 12 e 15 anni entro il mese di gennaio”.

27 gennaio? Ma non si era detto 27 dicembre?

La stessa cosa si legge nel sito del principale quotidiano italiano, il “Corriere della Sera”: “La terza dose per la fascia di età 16-17 anni e per i ragazzi fragili tra i 12 e i 15 ha avuto il via libera del ministero della Salute. La circolare prevede che le dosi possano essere somministrate a partire da lunedì 27 gennaio”.

La stessa cosa si legge sul sito della 7.

Tuttavia la prima notizia, quella secondo la quale le dosi potranno essere somministrate a sedicenni e diciassettenni dal 27 dicembre è confermata da RaiNews, da Tg24.sky, da “Repubblica”, da money.it, da “La Stampa”. Ancora più minuzioso è “Il resto del Carlino”: “Da lunedì prossimo [quindi domani, giorno 27], alle 10, anche i giovani nella fascia di età 12-17 anni potranno prenotare la terza dose di vaccino, purché abbiano ricevuto la seconda da almeno 5 mesi. La somministrazione partirà il 28”.

Ricapitolando: sembrerebbe più probabile la notizia che parla di domani, 27 dicembre, come data di inizio delle terze dosi per gli adolescenti di 16-17 anni. Ma siamo sicuri? E perché altre testate autorevoli danno un’altra data, di un mese successiva?

Guardiamo sull’agenzia Adn Kronos. Ecco che cosa si legge: “Terza dose vaccino anti-covid si cambia ancora. Via libera alla booster dopo 4 mesi, novità anche per i più giovani (under 18) secondo quanto prevede la circolare firmata dal direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza. La data d’avvio, a quanto apprende l’Adnkronos Salute, potrebbe essere il 10 gennaio”.

10 gennaio? 27 gennaio? 27 dicembre? Mi sto confondendo.

Che fare? Avendo un figlio sedicenne, ho pensato di consultare la fonte diretta, cioè la famigerata circolare del Ministero, datata 24.12.21, che trovo nel sito governativo https://www.salute.gov.it. Ecco che cosa dice:

«Consiglio Superiore di Sanità – Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria.

Oggetto: Aggiornamento delle indicazioni sull’ intervallo temporale relativo alla somministrazione della dose “booster” (di richiamo) nell’ambito della campagna di vaccinazione anti SARS-CoV-2/COVID-19.

Alla luce delle attuali evidenze sull’impatto epidemiologico correlato alla maggiore diffusione della variante B.1.1.529 (Omicron) e sulla efficacia della dose booster nel prevenire forme sintomatiche di COVID-19 sostenute dalla citata variante, al fine di estendere gradualmente l’offerta del richiamo vaccinale e nel rispetto del principio di massima precauzione, si rappresenta che la somministrazione della dose di richiamo (booster) a favore dei soggetti per i quali la stessa è raccomandata, con i vaccini e relativi dosaggi autorizzati, sarà possibile dopo un intervallo minimo di almeno quattro mesi (120 giorni) dal completamento del ciclo primario o dall’ultimo evento (da intendersi come somministrazione dell’unica/ultima dose o diagnosi di avvenuta infezione in caso di soggetti vaccinati prima o dopo un’infezione da SARS-CoV-2, in base alle relative indicazioni). Si conferma, inoltre, l’assoluta priorità di mettere in massima protezione con tempestività sia tutti coloro che non hanno ancora iniziato o completato il ciclo vaccinale primario, sia i soggetti ancora in attesa della dose addizionale (trapiantati e immunocompromessi), sia i soggetti più vulnerabili a forme gravi di COVID-19 per età o elevata fragilità, nonché tutti coloro per i quali è prevista l’obbligatorietà della vaccinazione che non hanno ancora ricevuto la dose booster nei tempi previsti.

Firmato: Dott. Giovanni Rezza, Dott. Nicola Magrini, Prof. Silvio Brusaferro, Prof. Franco Locatelli».

Questo è quanto. E, come direbbe Camilleri, vi saluto e sono.

Sul sito del governo, non trovo altro in questo momento.

E quella sfilza di “Firmato” alla fine del comunicato mi ricorda quella circolare “Firmato Diaz” con cui il generale Armando Diaz comunicò al Paese la disfatta dell’esercito nemico e la totale vittoria italiana (e ciò provocò, nell’Italia di allora, l’attribuzione del nome “Firmato” a molti neonati dell’epoca). L’unica differenza è che qui, a proposito del nemico-Covid, non si può ancora proclamare che “i resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli, che avevano disceso con orgogliosa sicurezza”. Il nemico è ancora fra noi, agguerritissimo.

Ma allora, tornando alla questione specifica, mi chiedo: qual è la notizia esatta? Da dove vengono le varie date? A chi e come è stata data questa notizia “orale” che non compare nella circolare ministeriale?

Inutile dire che, nell’incertezza, migliaia di adolescenti da domani andranno a chiedere la terza dose, autorizzati comunque dall’informazione buttata lì da fonti autorevoli e probabilmente attendibile. Ciò inevitabilmente accentuerà il caos, le file, l’assembramento di persone che non sanno più che cosa fare prima.

E comunque sia, ci si deve chiedere: chi è responsabile del pastrocchio comunicativo?

Questo è un momento drammatico.

L’insorgere della variante Omicron, con l’aumento a tappeto dei contagi (ieri 54.762 casi e 144 morti: ma chi li conta più i morti? a chi interessano più?), richiede di innalzare la guardia ancora una volta, di tornare a seguire rigorosamente le più rigide regole per evitare il contagio.

Un’informazione altrettanto rigida e rigorosa sarebbe il minimo auspicabile. E sarebbe altrettanto auspicabile che chi diffonde notizie errate, parziali, confuse o mal verificate chieda scusa pubblicamente.

Di Mario Pintacuda

Nato a Genova il 2 marzo 1954. Ha frequentato il Liceo classico "Andrea D'Oria" e si è laureato in Lettere classiche con 110/110 e lode all'Università di Genova. Ha insegnato nei Licei dal 1979 al 2019. Ha pubblicato numerosi testi scolastici, adottati in tutto il territorio nazionale; svolge attività critica e saggistica. E' sposato con Silvana Ponte e ha un figlio, Andrea, nato a Palermo nel 2005.

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