62 anni fa, mercoledì 15 febbraio 1961, avvenne un evento sensazionale ed unico per milioni di persone: l’eclissi totale di sole.
L’eclissi iniziò alle 8.30 al largo del Golfo di Biscaglia, attraversò la Francia centro-meridionale e alle 8.35 entrò in Italia interessando le regioni del Piemonte meridionale, la Liguria, parte dell’Emilia-Romagna, la Toscana, il nord del Lazio, l’Umbria, l’Abruzzo, e le Marche. In questa fascia geografica l’eclissi fu davvero “totale” e raggiunse la durata massima, poco più di due minuti. Al di fuori di quella fascia, l’eclissi fu parziale: a Roma, ad esempio, si vide il sole oscurato al 97% e anche i milanesi dovettero accontentarsi di un fenomeno parziale.
Per trovare un’altra eclissi totale di Sole nella stessa zona, bisognava andare indietro nel tempo di 767 anni, fino al 3 giugno del 1239, quando (poco dopo le 13 del pomeriggio) l’ombra della Luna aveva oscurato le stesse regioni. Per averne una simile occorrerà invece che i più giovani aspettino fino al 3 settembre 2081 (ma la traccia della totalità questa volta passerà più a nord, sulle Alpi).
In quel lontano giorno del 1961 il tempo fu fortunatamente buono: l’anticiclone garantì una giornata serena facilitando l’osservazione dello straordinario fenomeno.
Così viene raccontata quella giornata nella prima pagina del “Corriere d’informazione” del 15/16 febbraio 1961, che ritrovo nell’immenso archivio di mio padre: «Tutta Italia ha tenuto il fiato sospeso, stamane, emozionata per lo straordinario spettacolo dell’eclissi di sole che ha interessato, più direttamente, una larga fascia della Penisola ma che è stata seguita in tutto il Paese. L’eccezionale fenomeno ha fermato per alcuni minuti la vita e il traffico di molte città mentre la gente raggiungeva i luoghi più elevati per osservare la “notte improvvisa” o si poneva davanti ai televisori che trasmettevano in ripresa diretta suggestive immagini anche da altri Paesi sulle fasi dell’eclissi. […] Anche il Santo Padre, Giovanni XXIII, ha assistito alla finestra del suo studio privato all’eclissi, […] Il Presidente Gronchi ha seguito lo spettacolo alla TV nella propria abitazione privata. Il centro principale per le rilevazioni scientifiche era fissato in Italia ad Arcetri dove astronomi venuti da ogni parte del mondo hanno scattato innumeri [sic!] fotografie e registrato dati di notevolissimo interesse, anche sulle reazioni degli animali».
Per quanto riguarda Genova, la mia città, dove ebbi modo di vedere l’eclissi all’età di quasi sette anni, il giornale riferisce che «una folla di automobilisti è salita verso il Righi e verso Monte Moro. Le scolaresche hanno ottenuto una breve vacanza straordinaria e molti uffici hanno aperto i battenti in ritardo. Nei due minuti di eclissi totale, la vita in città si è arrestata, chè la gente seguiva il fenomeno celeste. Molti hanno assistito all’eclissi dal mare».
Molto comico il dettaglio di quel tizio che, scendendo dal Righi dopo aver assistito allo spettacolo, commentava: «Però, questi russi! Andrà a finire che provocheranno qualche grosso guaio con queste stelle e queste lune»; e a chi gli diceva che i russi con l’eclissi non c’entravano niente, ribadiva: «Finirà male, vedrai». [Forse aveva doti profetiche e pensava già all’Ucraina…].
Due ultime curiosità:
1) l’eclissi del 1961 fu ripresa nella scena della crocifissione (girata a Roccastrada vicino Grosseto) del film epico “Barabba”, di Richard Fleischer, con Anthony Quinn e Silvana Mangano;
2) all’eclissi totale si ispirò Michelangelo Antonioni nel suo film “L’eclisse” dell’anno successivo, che ebbe per interpreti Monica Vitti e Alain Delon e vinse il Premio speciale della giuria al 15º Festival di Cannes.
Bellissimo articolo. Io all’età di 6 anni appena compiuti (sono di Gennaio55) la vidi dalla finestra dei miei nonni a Lucca accanto al mio nonno carissimo. La ricordo benissimo.