La cartolina risale al 1968 e presenta (come è scritto sul retro) “Il viadotto POLCEVERA”, dandone le dimensioni (lunghezza m. 1102, larghezza m. 18 e campata maggiore m. 207,88, “la più grande d’Europa”).
Poche macchine visibili.
Sullo sfondo si legge ASGEN (Ansaldo San Giorgio Compagnia Generale Stabilimenti Elettromeccanici Riuniti SpA, Genova Cornigliano); a Genova allora si costruivano locomotive.
Sotto al viadotto si vede il Parco Campasso, che era nato per fare da “polmone” al nodo ferroviario portuale dove non c’era lo spazio per ricoverare e smistare i carri in arrivo e in partenza al porto. Con l’avvento dei container per le merci, il Campasso perse progressivamente importanza, finché alla fine del secolo scorso le ferrovie decisero di dismettere progressivamente il servizio merci.
Nel complesso, niente poteva fare immaginare il tragico destino di questo che da alcuni era scherzosamente chiamato il “Ponte di Brooklyn”, ma che per molti era, correttamente, “o Pónte Morandi”.