Da queste foto, che ho scattato pochi minuti fa a piazza Virgilio, in pieno centro di Palermo, emerge con evidenza lancinante la condizione vergognosa in cui sono lasciate le strade della città a causa della colpevole negligenza dell’amministrazione comunale.
Un tappeto di foglie secche, da diversi giorni (presumibilmente dall’ultima ondata di ghibli africano in occasione della Pasqua), staziona per terra, sui marciapiedi e accanto ad essi, sotto le macchine parcheggiate, senza che nessuno si ponga il problema di spazzarle via.
Inutile dire che il problema si ripropone in molte strade cittadine, soprattutto in quelle che hanno la sventura di avere quella gran scocciatura (anzi “camurrìa”) che sono gli alberi.
Del resto, che motivo c’è di preoccuparsi? A tutti va bene così.
Tutti sarebbero prontissimi a pulire minuziosamente lo spazio antistante le proprie abitazioni, ma la cosa pubblica, in quanto pubblica, è di tutti, quindi di centomila e quindi di nessuno; e qui a nessuno importa niente di nessuno.
Attendiamo dunque che la prossima ondata di vento caldo provveda a svolgere il lavoro che gli operatori ecologici (ammesso che ancora esistano a Palermo) non svolgono.
Nel frattempo, chi vuole si consoli per il bel sole, per il cielo azzurro, per il clima quasi estivo: anche senza piogge, con invasi ormai quasi vuoti, senza aver avuto inverno, qui si sopravvive ugualmente.
E semmai saranno i turisti, che accorreranno ugualmente numerosi, a meravigliarsi di dover provvedere “pirsonalmente di pirsona” a fare degli strani slalom per evitare “munnizza” e foglie secche.
Ma Palermo val bene questa piccola incombenza straordinaria.