Il decalogo dello studente (1928)

Ho trovato, fra le tante riviste antiche che ho ereditato da mio padre, una copia della rivista “La Croce Rossa Italiana Giovanile”; risale al 1928 (allora definito “anno VII”; l’inizio della cosiddetta fantomatica “era fascista” era datato dalla marcia su Roma del 28 ottobre 1922).

Si tratta del numero VIII e ha sole 24 pagine; la copertina, in ossequio alla propaganda agricola del duce, ne riporta una frase retorica sul valore del pane: “Amate il pane, cuore della casa, profumo della mensa, gioia dei focolari”. Il prezzo di copertina è di 2 lire.

A pag. 2 la direttrice A.B.G. (Anna Bonelli Garofalo) riferiva su un “ambito premio” ricevuto dalla Croce Rossa Italiana Giovanile: il governo nazionale infatti con legge 2034 del 10 agosto di quell’anno aveva riconosciuto l’associazione come istituzione parascolastica e come parte integrante della Croce Rossa Italiana. Alla C.R.I.G. erano già iscritte 50.000 classi elementari, con 25.000 soci che pagavano quote individuali; l’associazione gestiva cinquanta colonie estive e un servizio medico-scolastico; era stata inoltre avviata un’attività di interscambio con 29 nazioni straniere, che prevedeva lo scambio, “con i fanciulli di tutto il mondo”, di “lettere, fotografie, stampe, disegni, lavori, e oggetti vari”, nonché la condivisione “dell’amor di patria, dei ricordi del passato e delle speranze dell’avvenire”.

La piccola rivista contiene anche poesie, racconti per ragazzi, aneddoti, pagine propagandistiche del regime (con immancabili lodi sperticate di Mussolini, “il Duce, perché egli è veramente il condottiero, il grande condottiero d’Italia che ricorda col suo genio e con la sua figura, e più ancora con la sua opera, i maggiori uomini di Stato apparsi sulla terra”), citazioni dirette di frasi mussoliniane, fotografie che testimoniano l’attività internazionale dell’istituzione (volontariato, beneficenza, propaganda igienica).

L’ultima pagina di copertina presenta il decalogo dello scolaro dell’epoca:

1) Alzati di buonora (sic)

2) Mangia cibi sani

3) Molta acqua e sapone

4) Fuggi la polvere

5) Lavati i denti

6) Non fumare

7) Quando scrivi sta (sic) diritto

8) Aria pura

9) Sii pulito

10) Dormi con le finestre aperte

Regole da soldatini, che ben si confacevano a quel periodo di “militarizzazione” di bambini e adolescenti.

Tuttavia, a dire il vero, diversi di questi precetti ci venivano impartiti ancora ai tempi della scuola elementare (e anche a casa); e forse non sarebbe male che di alcuni di essi si continuasse a tenere conto.

In particolare, colpisce l’ultimo (“dormi con le finestre aperte”): nato dalla palese intenzione di forgiare il fisico degli adolescenti abituandolo ai disagi, sembra oggi avere, nella nostra epoca di pandemia, qualcosa di profetico (vista la necessità di aerare gli ambienti appestati dal covid…).

Di Mario Pintacuda

Nato a Genova il 2 marzo 1954. Ha frequentato il Liceo classico "Andrea D'Oria" e si è laureato in Lettere classiche con 110/110 e lode all'Università di Genova. Ha insegnato nei Licei dal 1979 al 2019. Ha pubblicato numerosi testi scolastici, adottati in tutto il territorio nazionale; svolge attività critica e saggistica. E' sposato con Silvana Ponte e ha un figlio, Andrea, nato a Palermo nel 2005.

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