La festa della Mamma

La canzone “Son tutte belle le mamme del mondo”, eseguita da Gino Latilla e Giorgio Consolini, vinse il festival di Sanremo nel 1954. Gli autori erano Umberto Bertini ed Eduardo Falcocchio.

Il testo, che risente dell’inevitabile retorica del tempo, ha un ritornello famosissimo: “Son tutte belle le mamme del mondo / quando un bambino si stringono al cuor! / Son le bellezze d’un bene profondo / fatto di sogni, speranze ed amor”.

Si passa dall’esaltazione iconica della Mamma (“Sembra l’immagine d’una Madonna, / sembra l’immagine della bontà”) alla malinconia per il tempo che passa (“E gli anni passano, i bimbi crescono, / le mamme imbiancano, ma non sfiorirà / la loro beltà”).

Non mancano i riferimenti alle pene che l’amore per i figli procura alle mamme: “Mamme, mamme, mamme, / quante pene l’amore vi dà: / ieri, oggi, sempre per voi mamme / non c’è pietà”.

Si ha poi un altro accenno all’inevitabile distacco, al cordone ombelicale che si dovrà spezzare: “Ogni vostro bambino / quando uomo sarà / verso il proprio destino / senza voi se ne andrà…”.

Il finale è un omaggio a un’altra non meno importante mamma, la donna che avrai accanto nella vita e che ti farà diventare padre; e questa sarà “soprattutto più bella”: “Son tutte belle le mamme del mondo, / ma soprattutto più bella tu sei, / tu che m’hai dato il bene profondo / e sei la mamma dei bimbi miei”.

Davvero belle, tutte le mamme del mondo! A loro va il nostro ringraziamento e il nostro abbraccio affettuoso: a quelle di oggi (che con amore, dedizione, sacrifici e pazienza stanno ancora e sempre accanto ai loro figli), a quelle che non ci sono più (ma vivono nel ricordo) e a quelle che lo diventeranno.

Ma anche per tutte quelle donne che madri non sono né saranno, vive e vivrà sempre l’esempio e il ricordo della loro Mamma, che può dare forza e stimoli nel cammino di ogni giorno.

P.S.: nell’ingresso della casa dei miei genitori c’era un quadretto con questa scritta: “Due cose non ti abbandoneranno mai. L’occhio di Dio che ti vede sempre e il cuore della Mamma che ti segue ovunque”.

Di Mario Pintacuda

Nato a Genova il 2 marzo 1954. Ha frequentato il Liceo classico "Andrea D'Oria" e si è laureato in Lettere classiche con 110/110 e lode all'Università di Genova. Ha insegnato nei Licei dal 1979 al 2019. Ha pubblicato numerosi testi scolastici, adottati in tutto il territorio nazionale; svolge attività critica e saggistica. E' sposato con Silvana Ponte e ha un figlio, Andrea, nato a Palermo nel 2005.

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