Le strisce pedonali di Heidelberg (e quelle di Palermo…)

Le foto che allego mostrano le strisce per l’attraversamento pedonale nella città tedesca di Heidelberg, dove sono stato la settimana scorsa. Come si vede, sono visibilissime, di un bianco limpido ed evidentissimo.

“Embè?” si chiederebbe ogni persona che non viva a Palermo.

Embè, esiste dunque il modo per rendere pienamente visibili le strisce pedonali.

Ciò invece, nel capoluogo siciliano, appare come una “mission impossible”: qui le strisce pedonali sono costantemente invisibili, sbiadite, di fatto inesistenti (come mostra la terza inconfondibile foto che allego).

Il bello è che le ditte che realizzano le strisce garantiscono vernici all’avanguardia, affermando semmai che esse si sporcano e svaniscono per la cattiva qualità dell’asfalto e le carenze della pulizia.

Quando il problema fu denunciato su “Repubblica” del 20/8/2019, l’allora assessore all’Immobilità Giusto Catania non mancò di dare fiduciose rassicurazioni sulle strisce pedonali; parallelamente la RAP (la sigla ossimorica significa “Risorse Ambiente Palermo”) non mancò di sottolineare che gli asfalti utilizzati erano “tutti certificati”.

Insomma, a Palermo non basta che esista un problema; per ulteriore dileggio e scherno nei confronti dei cittadini, il problema viene negato, minimizzato o – peggio – dichiarato facilmente risolvibile, salvo poi a infischiarsene di fare una qualunque azione in tal senso.

Certo, il problema in fondo è relativo, perché il pedone a Palermo è da sempre considerato un fastidioso alieno, che invade arbitrariamente lo spazio privilegiato degli automobilisti; infatti, anziché rallentare alla sua vista, molti ritengono giusto piombargli addosso per cancellarlo dalla faccia della terra. Il concetto di precedenza è ritenuto un segno di debolezza; e appare un disonore fermarsi e dare strada a un altro veicolo o a un pedone.

La verità, se si deve dirla tutta, è che occorrerebbe un’inchiesta giudiziaria, per accertare (facendo nomi e cognomi dei responsabili):

1) chi e perché ha aggiudicato a chi e perché il rifacimento e la manutenzione delle strisce pedonali palermitane;

2) quali materiali e perché sono stati pervicacemente usati e continuano ad essere usati;

3) chi ha promesso a vanvera di mettere fine a un problema che mette ogni giorno a rischio la vita di molte persone (non si contano gli incidenti, anche mortali, avvenuti a causa delle strisce invisibili);

4) chi oggi, 13 agosto 2023, pensa di fare qualcosa di concreto per mettere fine a questa decennale vergogna.

Nel frattempo, agli sventurati pedoni palermitani si può solo consigliare di farsi una passeggiatina ad Heidelberg: noteranno, oltre alle evidentissime strisce pedonali di un bianco accecante, che gli automobilisti si fermano già a cinquanta metri dalle strisce appena avvistano un pedone: infatti lì il pedone esiste, gli si dà sempre ed assolutamente la precedenza e anzi, se egli esita dubbioso (a causa dei troppi traumi vissuti in patria), ne aspettano fiduciosi le decisioni.

Lì, quando si finisce di attraversare la strada, non si ringraziano la Madonna e i Santi; anzi viene voglia subito di riprovarci subito e di riattraversare le strisce, per godere – ancora una volta – l’esaltante sensazione di esistere.

Di Mario Pintacuda

Nato a Genova il 2 marzo 1954. Ha frequentato il Liceo classico "Andrea D'Oria" e si è laureato in Lettere classiche con 110/110 e lode all'Università di Genova. Ha insegnato nei Licei dal 1979 al 2019. Ha pubblicato numerosi testi scolastici, adottati in tutto il territorio nazionale; svolge attività critica e saggistica. E' sposato con Silvana Ponte e ha un figlio, Andrea, nato a Palermo nel 2005.

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